Guardando alla stato di forma ma anche alle statistiche, la migliore finale possibile in Svizzera: Sion vincente quattro volte su sei nell’ultimo mese e storicamente imbattuto nelle 12 finale ci coppa disputate (un record mondiale!), Basilea reduce dai festeggiamenti dell’ennesimo titolo nazionale e mai sconfitto in una finale di fronte al proprio pubblico. Si gioca al St. Jacob-Park ma per il Basilea non sembra proprio di giocare in casa: presenti infatti più tifosi del Sion di quelli di casa (tra cui figura Roger Federer, noto supporter rossoblù).
Paulo Sousa da spazio ad alcune seconde linee come il 34enne portiere Vailati (portiere di coppa), il terzino mancino ivoriano Traorè e l’esterno Callà che sostituisce il paraguaiano Gonzales che si è aggregato alla sua nazionale per l’imminente Copa America; Tholot presenta invece la formazione tipo con il promettente baby Edimilson Fernandes (classe ’96 con movenze “alla Pogba”, cugino dell’ex Chievo Gelson e dell’ex Genoa Cabral) a supporto dell’unica punta Konatè, meteroa genoana.
Dominio totale del Sion nel primo quarto d’ora che attacca a testa bassa non lasciando spazio e tempo al Basilea per reagire: vallesani a segno subito con Assifuah (annullato per fuorigioco) poi molto pericolosi con una conclusione dell’ex Genoa Konatè in area piccola (servito da Carlitos) stoppata in angolo all’ultimo istante da Suchy e con lo stesso Carlitos che di testa tutto solo in area conclude debolmente da ottima posizione. E’ il preludio al sacrosanto vantaggio che arriva al 18°, sempre sull’asse Carlitos-Konatè: il portoghese (tredicesimo assist stagionale) dalla destra indovina il “lob” che premia lo scatto del senegalese lesto ad infilarsi tra i centrali Suchy e Schar e battere Vailati (22esima rete per il 22enne). Il Sion non toglie il piede dall’acceleratore e sfiora il raddoppio pochi minuti dopo: corner, frustata di testa ancora di Konatè, palla che carambola su Streller e va verso il sette, strepitoso l’intervento di Vailati con la “mano di richiamo” per deviare in angolo.
Il Basilea è atterrito e subisce ancora le folate biancorosse (al 23° Traorè compie fallo da rigore su Assifuah, ma l’arbitro non fischia) e si risveglia solo dalla mezz’ora, per la verità senza creare nulla di pericoloso (conclusione imprecisa di Gashi su cross dalla destra di Xhaka) ma controllando meglio gli scatenati avversari. Il primo tempo si conclude con due episodi controversi: Streller colpito involontariamente da una gomitata di Lacroix esce dal campo e viene sfiorato da oggetti vari provenienti dal settore dei tifosi del Sion (l’arbitro sospende il match per qualche istante invitando i giocatori biancorossi a calmare i loro sostenitori) poi su punizione dal limite di Gashi è netta la respinta di braccio di Fernandes ma l’arbitro sorvola.
La ripresa inizia con alcuni minuti di ritardo per lancio di fumogeni da parte dei tifosi del Sion (mister Tholot prova a calmare i suoi parlando attraverso un megafono). Quando il gioco riparte i rossoblù sembrano nervosi (ammonito subito Gashi) e subiscono il raddoppio al primo affondo vallese: è sermpe Carlitos che dalla sinistra riceve e trova un altro perfetto passaggio in profondità stavolta per Fernandes che batte con un preciso piatto destro Vailati. Sousa toglie subito Callà e inserisce l’egiziano Hamoudi (ala 24enne che ha trovato poco spazio in stagione) ma non cambia nulla, anzi arriva il tris del Sion al 60°: Kouassi lancia Zverotic sulla fascia destra, il montenegrino arriva sul fondo e, con un tiro-cross, trova sul secondo palo lo scatenato Carlitos che insacca in tuffo di testa.
Pur mancando ancora mezz’ora alla fine del match il Basilea non riesce a reagire con convinzione e produce solo un’occasione per Streller (devia debolmente un bel cross dalla destra di Xhaka) e rischia di subite anche il poker, sventato due volte da Vailati bravo a respingere due conclusioni di Konatè, la prima da distanza ravvicinata su altro cross di Zverotic, la seconda con un potente mancino dopo ripartenza solitaria. Tardivo e comunque improduttivo il doppio cambio di Sousa ad un quarto d’ora dalla fine (fuori Xhaka e Streller all’ultima presenza in maglia Basilea, dentro l’argentino Delgado e la punta classe ’97 Albian Ajeti); il Sion festeggia meritatamente la vittoria della tredicesima coppa nazionale (su tredici finali disputate, en plein!), la qualificazione per l’Europa League e la consapevolezza di poter essere l’avversario numero uno del Basilea nel prossimo futuro. [foto: www.facebook.com/fcbasel1893]
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