Fermo già da un mese in attesa della ripartenza ad inizio febbraio per la sosta invernale, la Raiffeisen Super League pare aver già “prenotato” alcuni verdetti. In primis il Basilea che al “giro di boa” si trova con ben 8 punti di vantaggio sulle seconde Zurigo e Young Boys ipotecando già da ora il sesto titolo consecutivo.
CLASSIFICA (dopo 18 giornate) – 41 punti Basilea; 33 Zurigo, Young Boys; 29 San Gallo, Thun; 19 Grasshoppers; 18 Vaduz; 16 Aarau; 15 Sion; 13 Lucerna
Paulo Sousa, nonostante qualche scivolone qua e là (la doppia sconfitta col San Gallo e i pareggi casalinghi con Thun e Sion), ha ormai trovato la quadratura del cerchio a Basilea come dimostrano le cinque vittorie di fila (14 gol fatti e uno solo subito) con cui ha chiuso l’anno ma soprattutto la storica qualificazione agli ottavi di Champions’ superando il girone ai danni del Liverpool. Dopo aver testato vari moduli, il portoghese si è affidato ora ad un 4-3-3 ben equilibrato: in difesa, davanti al sicuro Vaclik in porta, gli esperti terzini Degen e Safari e i centrali Schar (prossima plusvalenza) e Suchy con alternative i giovani albanesi Aliji e Ajeti e il vecchio Walter Samuel ormai più interessato alla panchina (in vista di un futuro da allenatore) che non al campo; a centrocampo Sousa può scegliere tra elementi di buona qualità come l’albanese Xhaka e il cileno Diaz più i jolly Fabian Frei e Zuffi (6 assist per lui) e il giovane Elneny (miglior giocatore egiziano 2014); in attacco punti fissi il trequartista albanese Gashi (scopertosi più bomber che assistman, 11 reti) e, a sorpresa, il 17enne Embolo esploso ad ottobre ma le alternative non mancano, vedi il 20enne paraguagio Derlis Gonzales (utilizzato soprattutto da esterno destro), l’argentino Delgado (poche presenze ma di qualità) e capitan Streller fermato dagli acciacchi dell’età.
Zurigo e Young Boys cercheranno di impensierire i rossoblù: i biancoblu sebbene in calo (tre ko nelle ultime cinque giornate) sono comunque la sorpresa stagionale e, trascinati dal leader capitan Chikhaoui (miglior giocatore tunisino 2014 e finalmente convincente come nella sua prima stagione in Svizzera sette stagioni fa) e sgravati dall’impegno in Europa League potranno concentrarsi sulla scia lasciata dal Basilea; i gialloneri, dopo un avvio stentato, hanno ingranato in campionato superando anche l’insidioso girone di Europa League (ora li aspetta l’Everton) anche se mancano di un finalizzatore degno di questo nome (Hoarau e Afum non sono bomber). Questa coppia è seguita da un altro duo, formato da San Gallo (mai sconfitto in settembre e ottobre ma vincente solo una volta negli ultimi quattro turni) e Thun (ultimi due turni vincenti dopo cinque giornate con nessun gol fatto e solo tre punti).
Poi grande divario (10 punti tra quinta e sesta) che spezza a metà la classifica fra le prime cinque e le altre cinque costrette a lottare per la salvezza. Prima tra queste la grande delusione Grasshoppers, nella scorsa stagione primo avversario del Basilea e oggi depresso dopo la doppia eliminazione estiva dai preliminari di Champions’ e Europa League, un campionato che ha regalato solo cinque vittorie e ben nove sconfitte su 18 match e grandi problemi di gestione dello spogliatoio per mister Skibbe (peggiore difesa del campionato, unica nota lieta il buon score del 22enne israeliano Dabbur). Ultimo posto già occupato da tempo però dal Lucerna che nonostante il cambio di panchina (c’è il tedesco Babbel che ha raggiunto almeno le prime due vittorie in stagione) e dirigenziale (il leggendario bomber della nazionale Alex Frei si è dimesso, alla sua prima esperienza, da direttore sportivo ruolo ereditato dall’ex ct elvetico Fringer) resta per ora dietro a Sion (del vulcanico presidente Constantin, ora in panchina c’è Tholot), Aarau (non vince da inizio ottobre) e Vaduz (mister Contini prova a fare il miracolo nonostante il peggior attacco del torneo).
LA STORIA – Donald Breel Embolo giocherà per la nazionale svizzera. A 17 anni il giovane attaccante (nato a Yaoundè, Camerun), esploso in questa stagione a Basilea, ha ricevuto il passaporto elvetico e ha poi annunciato la sua decisione di sposare la causa della nazionale rossocrociata come ha riportato il sito del club rossoblù: “Dopo lunga riflessione ho deciso che in futuro giocherò per la Svizzera, il Paese in cui ho passato la maggior parte della mia vita (da quando aveva sei anni NdR). Purtroppo non si può giocare per due selezioni. La mia non è una scelta contro il Camerun, ma per la Svizzera. Entrambe le Federazioni mi hanno corteggiato intensamente e vorrei ringraziarle per questo. Spero che la mia decisione venga rispettata e accettata”.
LA SORPRESA – Mister Meier sta compiendo una piccola impresa rilanciando lo Zurigo ai vertici del campionato svizzero; un’onesta figura nel girone di Europa League (Villarreal e Borussia M’bach erano oggettivamente superiori) e un campionato di grande regolarità (uniche sconfitte su cui si può recriminare quella casalinga col Lucerna ultimo e quella sul campo del Thun nell’ultimo turno prima della sosta) come dimostrano la seconda miglior difesa e il secondo miglior attacco (non solo Chikhaoui, segnano con buona regolarità anche il connaizonale Chermiti e il camerunense Etoundi) dietro al Basilea. Il giusto mix tra esperienza (il portiere Da Costa, l’ex Udinese Nef, il mediano albanese Kukeli e l’ex juventino Chiumiento) e tanti giovani di sicuro interesse come i centrali Djimsiti ed Elvedi, il terzino Koch, i centrocampisti Buff e Francisco Rodriguez (fratellino di Ricardo terzino della nazionale).
LA DELUSIONE – Zurigo a due facce: se l’Fc sorride, il Grasshoppers non può proprio farlo. Il pessimo avvio di stagione ha allargato crepe già presenti nel club creando la voragine del “caso Salatic“: il mediano bandiera del club (da sempre a Zurigo tranne una stagione a Nicosia) fu allontanato dalla rosa per circa due mesi perchè additato come la “talpa” che aveva rivelato i dissapori interni allo spogliatoio per poi essere reintegrato per imposizione della società. Prima, durante e dopo questo caso i risultati non sono cambiati molto, a dimostrazione che i problemi erano altri, tecnici prima di tutto (falliti tutti gli acquisti estivi, l’ex Milan Merkel in primis).
TOP 11 – Ecco la formazione dei migliori undici di questa prima parte di stagione: metà di questa squadra ideale è ovviamente targata Basilea e cioè il portiere Tomas Vaclik (per ora raccolta bene la pesante eredità di Sommer ma il saldo si farà a fine stagione), il centrale Fabian Schar (a 23 anni appena compiuti è già alla terza stagione da titolare nel miglior club svizzero e dall’anno scorso pure in nazionale, ormai in procinto di partire verso un top club, si parla di Arsenal e United), il jolly di centrocampo Luca Zuffi (da mediano, esterno o trequartista il 24enne ex Thun ha dimostrato di poter dare il suo contributo anche ad alti livelli) e il miglior giocatore del torneo passato, e di quello attuale finora, l’albanese Shkelzen Gashi (sta ripetendo, oltre ogni più rosea aspettativa, la straordinaria stagione passata al Grasshoppers dove segnò 19 gol e ora è già a 11). Premiamo anche le seconde migliori difese dopo il Basilea inserendo il terzino mancino Jan Lecjaks (24enne cresciuto con tante aspettative nel Viktoria Plzen, da quattro stagioni tra gli Young Boys ma solo da quest’anno punto fermo), quello destro Philippe Koch (23enne in realtà utilizzato da terzo centrale a Zurigo, ma capace di disimpegnarsi in tutti i ruoli difensivi e all’occorrenza come ala destra) e il 21enne centrale di origini albanesi (ma nato e cresciuto a Zurigo) Berat Djimsiti pure lui (come Schar) alla terza stagione di fila da titolare a dimostrazione di una maturità precoce e doti tecniche fuori dal comune. Sempre dallo Zurigo non si poteva ignorare la stagione di Yassine Chikhaoui (di cui abbiamo già parlato sopra) riscopertosi leader a 28 anni quando pareva ormai destinato al declino; a completare l’undici due esterni offensivi come Raphael Nuzzolo (ala mancina dello Young Boys non più giovane e quindi poco pubblicizzata ma dalle notevoli doti offensive, a metà stagione con 5 gol e 5 assist ha già quasi eguagliato il bottino della già buona passata stagione) e il franco-algerino Yannis Tafer (in realtà trequartista a volte schierato a destra, sfornato dal prestigioso settore giovanile del Lione insieme a gente come Grenier e Lacazette e protagonista nelle selezioni nazionali giovanili francesi ma rilanciatosi solo l’anno scorso a Losanna e fin qui convincente al San Gallo) e la punta Berat Sadik, finlandese di origini macedoni tornato alla ribalta dalla scorsa stagione al Thun, in questa ben 8 gol nei primi 11 turni di campionato poi nulla più in parallelo alla flessione del club ma punta “old style” (192 cm) che potrebbe meritare altri palcoscenici.
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