In Svizzera si sono giocati 12 turni, già abbastanza per tirare le prime somme sui valori espressi dai club elvetici e su un campionato che sta cambiando faccia (già 4 gli esoneri). Il Basilea, che aveva già preso il largo dopo il primo mese del torneo, continua col “pilota automatico” aumentando il distacco dalle uniche due inseguitrici credibili e cioè il Grasshoppers e lo Young Boys rigenerati dalla “cura” Hutter. Sorprende trovare quarto il Lucerna di Babbel, davanti anche al quotato (in estate) Sion incappato nelle ultime settimane in un periodo no che dura invece da mesi in casa Zurigo, rebus senza soluzione nemmeno per Hyypia.
CLASSIFICA: 31 punti Basilea; 24 Grasshoppers; 22 Young Boys; 19 Lucerna; 15 Sion; 12 San Gallo; 11 Thun, Vaduz, Lugano; 8 Zurigo
Dopo l’en-plein delle prime cinque partite del campionato il Basilea, nonostante la bruciante eliminazione nel playoff di Champions League contro gli israeliani del Maccabi Tel Aviv, ha continuato la sua marcia imperiosa nei propri confini vincendo altre cinque partite delle successive sette. Un solo ko (nella pirotecnica trasferta di Berna finita 4-3) e un solo pareggio(2-2 sul campo del derelitto Zurigo), al comando del girone di Europa League che è costretto a superare per compensare almeno in parte l’addio alla maggiore competizione europea. Scivolone israeliano a parte, finora sapiente la gestione della rosa da parte di mister Fischer: solo due elementi hanno giocato tutte e 12 i turni di Super League, e cioè il portiere Vaclik (ormai una sicurezza assodata) e il jolly di centrocampo Zuffi (autore di ben 9 assist più 2 gol, troppo poco reclamizzato). Punti fermi anche il mediano egiziano Elneny (in panchina una sola volta, proprio nell’unico ko stagionale, non un caso), il centrale ceco Suchy (capitano in assenza di Delgado), il terzino destro Lang (utilizzato su entrambe le fasce) e l’inarrestabile bomber Janko (9 gol in 9 presenze di campionato per l’austriaco, che costringe così il gioiellino Embolo a giocare sulla destra offensiva). Gli altri soggetti dell’opulenta rosa rossoblù sono e saranno soggetti a rotazione per scelta (meno spazio del previsto per il deludente Kuzmanovic e il fragile Delgado) o obbligo (infortunati il centrale danese Hoegh, il terzino ivoriano Traorè e l’ala Boetius).
Chi può almeno rallentare la marcia rossoblù? Nessuno al momento. Il Grasshoppers ha trovato in Tami una guida pacata ed affidabile che ha plasmato una squadra finora con una buona vena realizzativa (ha il migliore attacco grazie ai gol degli esterni Caio e Ravet e delle punte Dabbur e Tarashaj, classe ’95 già a segno 7 volte alla seconda stagione da “pro”) ma anche la quarta peggior difesa; il tecnico ha variato più volte il sistema di gioco ma senza trovare un equilibrio accettabile per un gruppo, ricordiamolo, che ha l’età media più bassa del torneo (23,6 anni) e che è riuscita a farsi eliminare da un club della serie cadetta nella coppa nazionale. Ancora più staccato dalla vetta lo Young Boys che ha però cambiato marcia grazie all’arrivo di un tecnico di valore internazionale come Adi Hutter: dal suo arrivo 4 vittorie e un pari, 13 gol fatti e 5 subiti (3 nella pirotecnica vittoria sul Basilea); l’austriaco ha importato il 4-2-4 “alla salisburghese” non cambiando la classica difesa in linea comandata da capitan Von Bergen (infortunato, sarà out fino a fine anno, sarà rilanciato il talentuoso 20enne Wuthrich), in mediana accanto all’intoccabile Bertone (pronto per campionati più probanti) sta trovando sempre più spazio, a discapito del serbo Gaijc, il 18enne di origini congolesi Zakaria, mentre in avanti ormai fissi Steffen a destra, Sulejmani (sempre più decisivo) a sinistra, centrale la “strana coppia” formata dallo svedese Gerndt e dal giapponese Kubo (sostituto di Hoarau out per infortunio agli adduttori fino a fine anno).
Come detto, quarto è il Lucerna di Babbel, anche se sarebbe meglio dire di Lezcano: il fantasista paraguaiano ha segnato 9 gol nelle prime 8 partite di campionato trascinando i suoi fuori dalle zone basse della classifica, habitat dei biancoblù nelle ultime stagioni. Il 25enne ha mostrato però a tutti perchè non calca campi più prestigiosi: proprio nel finale dell’ottava partita si è reso protagonista di un aggressione (accenno di testata e spinta al petto) all’arbitro che lo aveva appena espulso; risultato, 8 giornate di squalifica. La sua assenza finora non ha pesato moltissimo, anche grazie alle prestazioni del suo sostituto (il 21enne turco-tedesco Yesil, in prestito dal Liverpool) ma alla lunga mancherà eccome il geniale paraguaiano. In ritardo invece, sulla tabella di marcia pensata in estate, il Sion che sta pagando la disabitudine a giocare su due fronti (i biancorossi si stanno disimpegnando, e pure molto bene, in Europa League) e hanno pagato soprattutto nell’ultimo mese conquistando un solo punto negli ultimi 4 turni, segnando un solo gol: inevitabilmente sotto accusa l’attacco dove se non segna Konatè (rimasto sulle ottime medie della scorsa stagione, finora 5 gol e 4 assist) la porta viene inquadrata a fatica da Assifuah e Follonier.
Nell’altra metà della classifica le squadre che cercheranno di evitare la retrocessione: il San Gallo che ha divorziato dopo più di quattro anni da Saibene chiamando il giovane tedesco Zinnbauer (ex Amburgo, per lui 5 punti in 4 match e peggiore attacco in assoluto per i verdi), il Thun che ha ingaggiato proprio Saibene per rimpiazzare l’esonerato Ciriaco Sforza (solo 7 punti in 10 match per l’ex Inter), il Vaduz capace di vincere solo due match finora (mister Contini resta in bilico a causa, anche qui, di una mediocre fase offensiva), il Lugano di Zeman (che ha rinsaldato la panchina con l’ultima vittoria sul San Gallo ma il bilancio non è esaltante: seconda peggior difesa e terzo peggior attacco, ma il boemo potrà riavere a disposizione a breve il difensore Djuric e la punta Rossini a cui è stata ridotta la squalifica relativa ad un premio partita) e il fanalino di coda Zurigo dove nemmeno Hyypia (tre punti in 5 match) è riuscito a risollevare le sorti di un gruppo depresso dagli scarsi risultati di squadra (una sola vittoria, peggior difesa) e personali (si salvano solo la vena sottoporta dell’albanese Sadiku e la bella storia dell’ivoriano Yapi Yapo tornato in campo un mese fa dopo un anno di stop per un gravissimo infortunio al ginocchio).
TOP 11 DEL MESE (3-2-3-2) Zibung (Lucerna); Lang (Basilea), Vilotic (Young Boys), Suchy (Basilea); Bertone (Young Boys), Zuffi (Basilea); Sulejmani (Young Boys), Lezcano (Lucerna), Ravet (Grasshoppers); Janko (Basilea), Dabbur (Grasshoppers)
GOL DEL MESE 7° turno, Thun-Sion 0-2: nel recupero del primo tempo (sul risultato di 0-0) Carlitos riceve palla da Konatè e di prima da fuori area lascia partire, con un collo esterno destro, un missile terra-aria che conclude la sua traiettoria (imparabile) sotto la traversa
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